L' ingegneria genetica verde è quel ramo dell' ingegneria genetica che compie ricerche sulle piante e in agricoltura con lo scopo di aumentare la produttività dei raccolti e la resistenza delle piante in ambienti ostili. Il primo passo fatto in questa direzione fu compiuto da Norman Borlaug, il quale diede inizio alla Rivoluzione verde.
Grazie alla ricerca a livello molecolare e cellulare, oggi si conoscono meglio i meccanismi che regolano la pianta, in particolare quelli di difesa. Queste conoscenze permettono di sviluppare specie più resistenti delle piante comunemente usate in agricoltura.
Per esempio, il mais-Bt ottenuto inserendo nel mais il gene Bt del batterio Bacillus thuringiensis, è più resistente del mais normale agli attacchi degli insetti e ciò riduce le perdite del raccolto. Anche le patate ad esempio con le modifiche apportate sono meno soggette ad infezioni fungine che ne causano la putrefazione.
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I vantaggi del mais Bt (Biotecnologie per i bisogni della società, Zanichelli, 2014). |
L' utilizzo di questa pratica è però al centro di ogni dibattito dell' agricoltura mondiale, sopratutto dal punto di vista etico, ad esempio in Svizzera l' utilizzo di piante OGM è ristretto solo al campo della ricerca. Nel resto del mondo invece, queste piante crescono su milioni di ettari, principalmente si tratta di mais, soia, cotone e grano, ma queste superfici sono solo una piccola parte della totalità dei terreni agricoli.
Attraverso queste scoperte e con l' utilizzo di piante geneticamente modificate si spera di eliminare la fame nel mondo.
Fonte:
simplyscience.ch
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